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giovedì 16 dicembre 2010

Fantasmi nella notte

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1943

regia. William Beaudine

cast: Bela Lugosi, Ava Gardner, Leo Gorcey, Huntz Hall, Bobby Jordan

Un horror che in realtà è una commedia. Vedere certe gag oggi è ovvio, sono sradicate dal contesto e l'umorismo dell'epoca ci appare triste perchè visto più volte. La recitazione è molto teatrale e spesso ricorda alcuni espedienti tipici del muto. Le gag sono troppo frammentarie, i personaggi sono privi di psicologia e il soggetto centrale della pellicola in realtà è citato solo verso la fine del film, l'espediente finale è abbastanza deludente, è un film con qualche problema, che mostra un Bela Lugosi parodia del suo alter ego cinematografico, un po triste vederlo in queste vesti per i fan di Dracula, ma la sua performance è comunque ben riuscita.

mercoledì 15 dicembre 2010

Polyester

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1981

regia: John Waters.

cast: Tab Hunter, Divine, Edith Massey


Un film che segna la fine di un'epoca, l'addio di Waters al trash che lo rese celebre nel settore, per lasciare il posto a film per un pubblico più ampio. In un certo senso è quasi un dramma familiare vertiginoso.
Divine è una casalinga, con un marito fedifrago e proprietario di una catena di cinema porno, ha una figlia leggera e disinibita, un figlio feticista dei piedi. Un turbinio di azioni coinvolge tutti i protagonisti: il marito e l'amante deridono il brutto aspetto di Divine, quest'ultima single decide di smettere di bere, i figli tornano a casa cambiati e sulla retta via.

Ovviamente non è paragonabile all'estetica di Fenicotteri rosa, i colori qui sono spenti ma sapientemente utilizzati per dare carattere a personaggi e luoghi; l'eccesso si presenta in una maniera più quotidiana.
Divine si presenta ei panni del personaggio con una femminilità e glamour decaduto, perfettamente credibili, la macchina da presa fa di lei un corpo sensuale, tutti i personaggi vedono i loro difetti fisici enfatizzati da costumi i acconciature, per esaltarli e presentarli come caratteristiche positive.
Una delle particolarità del film era la proiezione in Odorama, l'inizio infatti è affidato alla spiegazione  e della sua funzione.

Il seme della discordia

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2008

regia: Pappi Corsicato

cast: Alessandro Gassman, Caterina Murino, Martina Stella, Valeria Fabrizi.

Veronica rimane incinta, lo stesso giorno in cui scopre la sterilità di suo marito, resteranno molte cose da chiarire. Il film è tratto dal romanzo La marchesa di O... di Heinrich von Kleist. Passato un tantino inosservato, il film stupisce sotto diversi punti di vista, primo fra tutti un'azzeccata assegnazione dei ruoli, che permette di esaltare le doti attoriali. Sulla carta alcuni degli interpreti lasciano un po' basiti, ma vedendo il tipo loro assegnato si rimane subito convinti.
Il film tocca interpretazioni diegetiche surreali, sottolineate dalle tinte sature, con una fotografia molto attenta alla costruzione di linee e molteplici piani e livelli.
Lo sviluppo della storia è privo di sorprese o interrogativi, è tutto scontato sin dall'inizio e questo rende il film inutile nel suo sviluppo, inoltre alcuni personaggi non sono sviluppati in maniera adeguata.

martedì 7 dicembre 2010

La 25a ora

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Regia: Spike Lee

Cast: Edward Norton, Philip Seymour Hoffman, Anna Paquin, Rosario Dawson, Brian Cox.

Ne sentivo parlare da secoli, all'epoca dell'uscita venne accolto come un semi capolavoro,  Spike Lee non mi ha mai particolarmente esaltato.
Il film presenta spesso inquadrature oblique per trasmettere allo spettatore un senso di tensione, unite con inquadrature tra le sbarre del ponte per far sentire lo spettatore in gabbia, altre sono lunghe per dare un senso di vuoto e perdita giocando sulla profondità. Tutti i personaggi sono accomunati da fattori di stress, che porta a rappresentare il proprio stato emotivo in un modo esasperato.
La musica spesso è melodrammatica e scontata, per molte cose ricorda un video alla 50 Cent.
Spesso si cade nel carnevalesco con locali hip hop o Rosario Dawson che veste un Kimono per l'appuntamento a Chinatown, le origini irlandesi rappresentate con pub musica e Guinness ovunque.
La scena dello specchio con il celebre monologo, ammettiamolo è esasperatamente banale il finale però con la scritta "fuck you" come fosse una foto è geniale.
Rappresenta un'America post Ground Zero dove la gente si sente persa.
La stanza dell'interrogatorio si basa sui gradi cromatici, c'è la stanza bianchissima, con i poliziotti neri messi in ordine cromatico crescente, nero, mulatto  e bianco.
I poliziotti cattivi e doppiogiochisti sono un'altra banalità, Hoffman purtroppo fa sempre la stessa parte scontata dell'adulto ancora bambino, ingenuo.
La presentazione dell'incontro con Naturelle è un po malata, presentata da ninfetta in un parco giochi
La scena tra il prof e l'allieva vorrebbe tramite il montaggio fronte e retro procurare shock. La questione dell'età è perenne con Naturelle "sono troppo vecchio per te", il prof con l'allieva, il Dj al locale con la 17enne...
Il montaggio è d'impatto, volendo dargli un taglio metropolitano. Con il russo si tenta di instaurare una piccola scena umoristica tra l'incomprensione linguistica ma il risultato è semplicemente stupido. I costumi caratterizzano e classificano i personaggi ma li ridicono a banali stereotipi.
La scena della studentessa ubriaca e di lui dopo il bacio è particolarmente bella. Francis è un personaggio fantastico secondo me. L'interrogatorio di Niklay presenta una soggettiva fintissima .

Mi aspettavo qualcosa che stupisse che non fosse nella norma per il positivo o negativo, in realtà nulla di nuovo.