regia: Laura Bispuri
cast:
un cortometraggio
Entrando mi sono stati consegnati gli occhilini 3D, questo mi ha non poco disorientata ma arrivando in sala la regista ha presentato la sua opera descrivendo questa scelta come qualcosa suggeritole dalla promozione, ma che non avesse la funziona di shoccare.
Sinceramente io la funzione degli occhialini 3D non l'ho proprio capita, non sono stati per nulla sfruttati, anzi forse distoglievano dal significato delicato del cortometraggio. Corto che comprendeva tre personaggi parlanti ovviamente in dialetto, che hanno richiesto necessariamente sottotitoli in italiano, e di questi tre un personaggio era sinceramente incapace di dire la battuta non cadendo nella cantilena.
Il soggetto non mi è ben chiaro, visto che tutto ruota intorno ad una donna corpulenta ed un proprietario della piscina su una sedia a rotelle, che nutre teneri sentimenti per la sua collega. Il rapporto tra i due non è comprensibile, così come non lo è la scena della statua della madonna portata, con l'umiliazione della protagonista.
Nonostante inizialmente si pensi che il protagonista maschile sia mosso da desiderio sessuale, sul finale in realtà si svela tutt'altro.
Un po impreciso visto che non è molto sensato, con scene un po irreali come il signore sulla sedia a rotelle che si butta in acqua da solo e raggiunge la vasca a metà non si sa come; fotograficamente interessante era solamente una scena, sul finale quando i due sono obliqui e paralleli sulle corsie della piscina, creando uno schema di linee interessante e suggestivo, peccato poi che il protagonista venga fatto muovere e si spezza questo idillio di linee simmetriche.
sinceramente non me ne spiego la premiazione.
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